Qualche giorno fa ho avuto il piacere – e l’onore – di partecipare a un panel di discussione davvero interessante durante il Premio Ischia di Giornalismo, giunto quest’anno alla sua 45ª edizione. Il tema al centro del dibattito era uno dei più attuali e che continua a far strorcere il naso: l’intelligenza artificiale (IA) e le sue implicazioni nel mondo del giornalismo. Un argomento che non solo sta trasformando il nostro modo di comunicare, ma che ridefinisce il concetto stesso di informazione.

Il panel, intitolato “L’intelligenza artificiale, l’ultima frontiera applicata al giornalismo”, mi ha dato l’opportunità di confrontarmi con professionisti ed esperti del settore, condividendo riflessioni e punti di vista su un tema così cruciale. È stato un vero onore dividere il palco con:

  • Derrick de Kerckhove, accademico e direttore scientifico di Media 2000, noto per le sue analisi sui cambiamenti cognitivi indotti dalle tecnologie digitali.
  • Fernando Vacini, responsabile Media Relations Corporate Reputation and Digital PR del gruppo Unipol, che ha offerto un’interessante prospettiva aziendale sull’adozione dell’IA nel mondo della comunicazione.

A moderare il dibattito è stato Vittorio Verdone, direttore Communication and Media Relations del gruppo Unipol, che ha saputo guidare la conversazione con domande incisive e stimolanti.

Durante il panel abbiamo affrontato temi fondamentali: dalla rapidità con cui l’IA sta evolvendo, alle sfide legate al copyright e alla proprietà intellettuale. Si è discusso dell’impatto dell’IA generativa sul lavoro giornalistico e dell’importanza di mantenere sempre un controllo umano nei processi editoriali. Il professor De Kerckhove ha introdotto un concetto affascinante, quello del capitale cognitivo digitale, spiegando come ognuno di noi possa valorizzare il proprio patrimonio di conoscenze per interagire con l’IA e ottenere nuove prospettive.

Dal canto mio, ho sottolineato le preoccupazioni legate ai rischi di disinformazione e alla manipolazione delle informazioni, evidenziando quanto sia fondamentale adottare un approccio etico e responsabile. L’IA è uno strumento potentissimo, ma senza una guida umana rischia di diventare un’arma a doppio taglio.

È stato un confronto ricco di spunti, che mi ha permesso di mettere in gioco le mie competenze e di apprendere nuove visioni da colleghi e professionisti del settore. L’intelligenza artificiale è un tema complesso, in continua evoluzione, e sono convinta che solo attraverso un dibattito aperto e consapevole possiamo affrontare al meglio le sfide che ci attendono.

Vi invito a guardare il video completo qui di seguito. Credo che discussioni come questa siano fondamentali per comprendere come l’IA stia cambiando il nostro mondo e come possiamo trarne il meglio.